24 gennaio 2012

Paolo Borsellno: “un sorriso che indica la strada”

Trapani 5 gennaio 2012. E’ una giornata di vento a Trapani ed al Cantiere Navale di Trapani è ancora più forte, il silenzio degli operai,il silenzio di un cantiere di 70.000 mq, senza rumore, l’aria che si respira non viene spazzata neanche da quel vento forte. Ci siamo recati lì noi di Studio54, per un intervento dell’europarlamentare Rita Borsellino e del fratello Dott. Salvatore Borsellino , in merito ai licenziamenti degli operai del CNT di Trapani. Su una petroliera occupata dai lavoratori  abbiamo svolto la nostra intervista , concessaci con un sorriso un cenno di approvazione come amici , con umiltà. Questa intervista nasce così , semplicemente , nessuno di noi è del mestiere ma ci fingiamo giornalisti, ci fingiamo intervistatori d’assalto, fotoreporter e tutto ciò che serve al caso ma su una cosa non mentiamo per tutta l’intervista siamo onesti, siamo curiosi su quello che è stato Paolo Borsellino come uomo e che sarà come ricordo e il trasporto dei due intervistati ci riempie di orgoglio e ci fa sentire fieri di essere siciliani e italiani. Perché? Semplice perché Paolo Borsellino era entrambe le cose.


Dal 1992 anno della morte di Paolo Borsellino come vedete l’impegno dello Stato e della comune coscienza civile alla lotta alla mafia?

Risposta di Salvatore Borsellino: (…) “Io ritengo che le Istituzioni o meglio, i governi di qualsiasi colore,non hanno fatto altro che continuare a pagare delle cambiali che erano state contratte nel 92’ in quella scellerata trattativa che fu la causa principale della morte di Paolo Borsellino. Questo è quello che hanno fatto pezzi dello Stato , alcuni rappresentanti dello Stato, stiamo bene attenti quando si parla di Stato.
Invece dal punto di vista della coscienza civile ritengo che dal 92’ ad oggi ci sia stato un notevole risveglio della coscienza civile che ebbe il suo acme subito dopo le stragi , anni in cui Palermo si riempie di lenzuola , in cui la gente a Palermo cacciò le istituzioni che si erano presentate ai funerali degli agenti di scorta di Paolo , anni in cui in  Sicilia nacquero associazioni di giovani che volevano combattere quello status quo, combattere contro l’abitudine di convivere con la mafia.”
(…) 

Quale ricordo conserva della figura di Paolo Borsellino uomo?
Risposta di Rita Borsellino: (…) “è difficile darne uno solo, la sua stessa vita, la sua stessa umanità quella che mi manca di più. Io la riassumo in una parola ,il sorriso di Paolo, quel sorriso che esprimeva serenità, il suo modo di affrontare la vita, le difficoltà anche le più grandi sempre cercando di sdrammatizzare quasi di esorcizzarle.” (…) “Quel sorriso che come diceva una delle mie figlie cominciava dai baffi perché era tutto il suo viso a sorridere. Vorrei dire che io Paolo posso ricordarlo come quel sorriso alla vita che è rimasto anche dopo la sua morte, un  sorriso che indica la strada.”(…)

In un discorso di Paolo Borsellino tratto dall’istituto tecnico Professionale di Bassano Grappa del 26 gennaio 1989, egli diceva:”(…) Indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto ad essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o fatti inquietanti, anche se non costituenti reati.”  Alla luce di un neonato 2012 come pensate debbano essere lette queste parole, e che significato hanno?
Risposta di Rita Borsellino: “Devono essere lette con rabbia, la rabbia di come tutto di questo non sia stato fatto nulla, chi è in politica oggi troppo spesso ci sta grazie alle sue collusioni, grazie al suo modo di operare che è assolutamente contrario a quello che Paolo Borsellino indicava come indispensabile. Diceva Paolo che non soltanto bisogna essere onesti ma bisogna apparire onesti, riconoscibili per la propria onestà.” (…)
Risposta di Salvatore Borsellino:  “Forse è uno dei messaggi di Paolo che è stato più ampiamente disatteso e questo è accaduto grazie ad una scellerata legge elettorale che fa si che oggi noi esprimiamo il voto semplicemente mettendo una croce sulla scheda elettorale e vidimando delle scelte che qualcun altro ha fatto.” (…) “Questo permette di far si che non soltanto a livello regionale ma anche a livello nazionale oggi l’ARS e il parlamento nazionale siano pieni di persone che hanno a che fare con la giustizia.” (…)

Alla figura di Paolo Borsellino sono state dedicate numerose opere (aule, strade, piazze); secondo voi cosa serve davvero per non perdere la memoria?
Risposta di Salvatore Borsellino: “Non sicuramente l’intitolazione di piazze eccetera, questo è un atto dovuto perché  sono dei martiri di questo paese, ai quali è giusto intitolare strade, ma la memoria non si deve esaurire in quello.  Io mi sono sempre rifiutato di partecipare ad inaugurazioni di piazze, opere, soprattutto per un motivo, perché credo che piazze e vie si intitolino soltanto ai morti e io credo che Paolo oggi sia più vivo che mai.” (…) “Spesso questo è un metodo che serve alle amministrazioni per lavarsi la coscienza, prima di fare questo lo stato deve fare giustizia, giustizia che non c’è stata, verità, verità che non c’è stata.”
Risposta di Rita Borsellino:  “Oltre alla congiura del silenzio, la congiura dei depistaggi, perché non solo sono state dette tante bugie sulla morte di Paolo, ma si è fatto di tutto perché queste bugie passassero per verità. Io ricordo che a pochi mesi dalla morte di Paolo fu assegnata alla memoria di Paolo come alle altre vittime delle stragi una medaglia al valor civile, e ricordo che in una intervista mi chiesero cosa avesse fatto lo stato per Paolo Borsellino, io risposi polemicamente: una medaglia al valor civile.” (…) “Bisognerebbe invece fare in modo che la gente assumesse su di se la memoria di Paolo nei comportamenti quotidiani oltre che in quelli straordinari, questa è memoria e questo significherebbe rendere veramente onore alla memoria di Paolo.”

Conclude Salvatore Borsellino commemorando anche la scorta di Paolo, rimasta assassinata con lui in via D’Amelio. Noi come lui riportiamo i nomi:  Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Qui sotto potete ascoltare l’intervista integralmente:


Il 19 gennaio Paolo avrebbe compiuto 72 anni, noi lo abbiamo ricordato dedicandogli una puntata speciale di Studio54, puntata che abbiamo dedicato anche a Giovanni Falcone, padre Pino Puglisi, Peppino Impastato e tutti coloro che sono caduti per un bene comune, per la lotta alla mafia.


Francesco Tarantino
Giuseppe Culcasi
Davide Ruggirello

Nessun commento:

Posta un commento