28 novembre 2011

Gnocchi bicolor! - Le ricette di Gastronerie



In attesa del ritorno on air di Gastronerie la nostra Giulia vi propone la ricetta di uno dei suoi manicaretti... Provate a farlo e poi fateci sapere come vi è venuto! Buon lavoro e buon appetito! :D

Gnocchi bicolor! (zucca e spinaci)

    Ingredienti:
  • 600 gr di patate
  • 500 gr di zucca mantovana
  • 150 gr di spinaci
  • 2 uova
  • 600 gr farina
  • Sale e pepe q.b.
  • Noce moscata q.b.
  • Olio, burro q.b.
  • Salvia q.b.
  • Formaggio grattugiato in abbondanza
  • Olio di gomito q.b.
Prima di iniziare assicuratevi di avere uno schiaccia-patate o, in alternativa, un buon aiutante a vostra completa disposizione.
Sia patate che zucca vanno schiacciate fino a ridurle a una bella purea liscia senza grumi.
Ma! Prima di questa faticosa nonché molto soddisfacente operazione, le patate ovviamente vanno lessate e la zucca può essere cotta in due modi: bisogna innanzitutto pulirla, togliere scorza e semi, poi tagliarla a fettine sottili se si vuole cuocere in padella antiaderente con un soffritto di cipolla o scalogno e poco olio, oppure a pezzi grossi se la si infila in forno caldo a 180° con un filo d’olio e poca noce moscata. La zucca è cotta quando è morbida, quando sotto una forchetta si spappola a vostro piacimento...

E gli spinaci? Io consiglio sempre di comprarli freschi, pulirli per bene dalla terra con più di un lavaggio in acqua fredda e infine lessarli in un pentolone con poca acqua bollente salata. E meglio se non si fanno cuocere troppo, insomma, 5 min e scolare, le foglie si devono sentire sotto i denti, gambi compresi.

La verdura in generale quando si fa lessa, non deve perdere la sua consistenza croccante e le sue proprietà, i suoi minerali in un’acqua che la maggior parte delle volte non viene nemmeno riutilizzata (che ovviamente non è il nostro caso, già, perché è cosa buona e giusta tenere da parte l’acqua di cottura, in questo caso degli spinaci, per poi riutilizzarla per cuocere la pasta, o se la insaporite con altre verdure e odori, come brodo per un buon risotto!).
Okay. Stop all’entusiasmo per il riciclo di acqua calda e verdognola… Andiamo avanti con la ricetta…

Ingredienti da cuocere? Cotti. Ora spappoliamo (ovvero schiacciamo con l’aiuto dello schiacciapatate o della forchetta in mano all’aiutante simpatico e disponibile che avete trovato nei paraggi, io di solito uso i miei ospiti a cena) la zucca in una ciotola e le patate in un'altra.
A questo punto si comincia a formare l’impasto, anzi, mi correggo, si cominciano a fare i due impasti, quello arancione e quello verde: nella ciotola della zucca aggiungere un terzo della purea di patate e un uovo intero. Siate veloci ad amalgamare il tutto, non ci piace la frittata negli gnocchi (mi spiego? Se zucca e patate sono ancora molto caldi l’uovo rischia di cuocersi, invece serve si come elemento legante nell’impasto, ma non all’occhio di bue...).
Salare e pepare q.b. un paio di pizzichi di sale e una bella macinata di pepe.
Ora è il momento della farina che va unita rigorosamente setacciata e poca alla volta, fino a creare un impasto liscio e appiccicoso. Io ho calcolato almeno 250-300 gr di farina per ogni impasto. Forse per quello con la zucca ce ne vuole un pochino di più.

Si procede quindi alla preparazione del secondo impasto: frulliamo o tagliuzziamo molto finemente gli spinaci precedentemente STRIZZATI, cioè privati dell’acqua in eccesso, e aggiungiamoli alla purea di patate avanzata. Come noterete il composto è leggermente più duro della precedente unione di zucca e patate, e questo è il motivo per cui ci servirà meno farina..
Il proseguimento è semplice, come prima: + uovo, + sale, + pepe, + farina = impasto più compatto del primo, ma comunque appiccicoso.

Pronti!? Chiamate i vostri ospiti, fategli lavare le mani e piazzateli davanti ai fornelli dove l’acqua di cottura degli spinaci (magari filtrata e con l’aggiunta di altra acqua per riempire il pentolone) già bolle! Salate l’acqua e iniziate tutti insieme appassionatamente la procedura per dare forma agli gnocchi: ogni aiutante dev’essere munito di due cucchiaini, con uno prendi un pochino di impasto e con l’altro formi una pallina del diametro max di 2 cm che va a finire direttamente nel pentolone. Siate veloci ed efficienti. Non mancheranno le battute sulla dimensione di alcuni gnocchi malriusciti…

E mentre gli gnocchi vengono a galla e i risolini si trasformano in vere e proprie prese per il culo perché uno è più bravo dell’altro etc.. Il responsabile di tutto questo macello (farina ovunque, impasto arancione nei capelli o spiattellato sul pavimento..) dovrà previdentemente aver pensato al condimento!
Il più semplice e meno laborioso: burro e salvia, se volete rendere la cosa ancora più gustosa friggete nel burro fuso anche una bella dadolata di pancetta (non quella dolce grassissima che si trova in offerta al supermercato in quelle vaschette malefiche di plastica, che per quanto renda gustosi i vostri sughi, è assai malvagia.. Se volete farvi del male, almeno fatelo per bene!) quindi dicevo? Si, pancetta stagionata, buona.

Oppure, perché no, al sugo rosso! Casomai foste di quegli studenti che (oltre alla pancetta finta fissa nel frigo) tenete in casa anche la pummarola fatta in casa da mamma/nonna/zie/cognate/cugine, allora potreste fare un bel sugo di pomodoro fresco che profuma ancora di estate, con soffritto leggero di aglio e/o cipollina, peperoncino a piacemento, sugo e basilico!

Man mano che gli gnocchi vengono a galla li scolate con una spumarola e li servite direttamente nei piatti, cospargete di abbondante parmigiano e condite con il sugo prescelto!

Le dosi che ho consigliato consentono di sfamare 4-5 fedeli in periodo di quaresima.. Anche 6 se un paio di fregne nella comitiva non gradiscono i carboidrati la seeera e vorranno “giusto un assaggino”…

E’ tutto per questa ricetta. Se ci sono domande, non chiedete a me, improvvisate!

Gastronerie, piatti chiari, amicizia lunga.

Ps: mi scuso per l’assenza di immagini esplicative ma avevo le mani troppo sporche per prendere in mano la macchina fotografica e il mio aiutante era già abbastanza scarso nel girare l’impasto per affidargli anche il compito del reportage fotografico (Fede se leggi questa cosa, sto scherzando!); così ho preferito lasciar stare.. Sarà per la prossima!

Giulia "Uli"

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