18 dicembre 2011

L - Dalla A alla Z, un vocabolario per il 2011


Bentornati su Dalla A alla Z, il viaggio di uRadio attraverso la musica del 2011!
Lettera L oggi! Buona lettura e buon ascolto!



Born This Way
Lady Gaga

Non di sola musica colta vive l'uomo. Aldilà dei vezzi formali, aldilà degli eccessi da popstar (genuini o costruiti che siano, francamente non ci interessa), aldilà anche delle encomiabili battaglie civili Lady Gaga è anzitutto un'artista di grande calibro, con mezzi tecnici paurosi e sufficiente inventiva per schiaffare pezzi su pezzi in cima alle chart di sei continenti. Non male, no? Chi scrive ama dilettarsi con altra musica, ma sentendo un singolo a caso della vecchia tripletta Bad Romance-Telephone-Alejandro perde letteralmente il capo e finisce per dimenarsi in modo antiestetico nella pista da ballo. La Germanotta, insomma, sa fare il suo lavoro e dopo il fulminante The Fame - dance neanche troppo elaborata, ma freschissima e con una manciata di singoli spaccaclassifica - e la riedizione The Fame Monster - uno schiacciasassi, produzione molto più affinata e orientata su trame caratteristiche degli Ottanta, pezzi oscuri anche nel loro essere da dancefloor - nel 2011 ha dato in pasto ai fan Born This Way: rispetto ai precedenti il riferimento principale, talora, si sposta sugli spensierati anni '90, sulla eurodance e la Madonna di Ray of Light, comportando - almeno nei singoli, che non sono affatto scelti a caso! - uno schiarimento repentino delle tematiche e nelle sonorità. Laddove la tripletta che dicevamo all'inizio era infatti perlopiù costituita da lamenti dell'amante nel confronto dell'amato, le nuove canzoni promozionali - escusa Judas - sono piuttosto degli inni da cantare a cuore aperto. In Born this Way, The Edge of Glory, Marry the Night c'è insomma tanta gioia... Ora, noi siamo felicissimi se Lady Gaga è allegra e spensierata, però crediamo che una flessione, tra Monster e quest'ultimo, ci sia stata: i nuovi pezzi sono belli, ma non hanno la marcia in più che ha portato quest'artista in tre anni scarsi a diventare la più grande popstar del pianeta. In un certo senso siamo delusi - sì, anche dalla musica da classifica si può avere delle aspettative - e rivogliamo la Germanotta di un paio di anni fa che ci faceva ridicolizzare tra le folle danzanti, che ora come ora non ci ispira altrettanta voglia di ballare senza saperlo fare.






James Murphy, mente e frontman degli LCD Soundsystem
LCD Soundsystem

L'anno 2011, ahinoi, ha visto anche svanire cose, persone, band, e questo progetto qua, LCD Soundsystem, è una delle cose più grosse che abbiamo perso. Durato il tempo di tre album a partire dal 2005, il gruppo di James Murphy ha chiuso il suo percorso il 2 di aprile con un mega concerto al Madison Square Garden durato quattro ore - con l'ospitata, tra gli altri, degli Arcade Fire - che verrà pubblicato su dvd durante il corso del 2012. Non li conoscevate? Vabbé, possiamo capirvi, ora però non avete scuse: gli LCD Soundsystem sono stati una delle band più peculiari del decennio appena trascorso, l'ibrido perfetto tra elettronica per le grandi masse, pop, punk, new wave. Se non sapete da quale album partire segnatevi il secondo, Sound of Silver, pietrona miliare degli anni Zero. In un certo senso, i Talking Heads contemporanei.
Ahinoi, davvero.






Live 09-04-2011 dei Diaframma
Litfiba + Diaframma

Aiuto. Il 2012 ci fa sempre più paura: la fine del mondo è più concreta ora che vengono confermate le uscite di due nuovi dischi per le due (ex) grandi band più importanti della new wave italiana.
I Litfiba, porca paletta, hanno dato retta a Elio e sono tornati insieme, e dopo un live datato 2010 anticipano l'album a venire con il singolo Squalo, veramente degradante da ascoltare, commentare e supponiamo da eseguire - ergo non lo commenteremo, visto che ci è già toccato ascoltarlo -. Viste le premesse, siamo seriamente sconcertati per la piega che potrebbe prendere il nuovo Grande Nazione.
I Diaframma invece hanno fatto uscire un live registrato in occasione di un concerto al Viper di Firenze cui ha partecipato anche, in alcuni pezzi, l'ex cantante Miro Sassolini: carino, nostalgico, ma potevamo farne anche a meno. Oltretutto, la band di Federico Fiumani non ci lascia mai soli per più di un paio d'anni e farà uscire nel 2012 una nuova fatica, Niente di serio: nomen omen, prevediamo.
Nessuno vuole togliere nulla a questi gruppi, protagonisti assoluti della Firenze - e dell'Italia - degli Ottanta e a loro modo giganteschi... Però insomma, siamo nel terzo millennio da un bel po' ed entrambi hanno smesso di avere ragione di esistere da un pezzo. Ok, la pagnotta devono pur guadagnarsela, ma perché sputtanarsi così? I Diaframma un pizzico di dignità la mantengono i Litfiba no, proprio non ci pensano nemmeno. Contenti loro e lo squalo...






C'mon
Low

Un bel ritorno alle origini per i Low: il loro album di maggior successo, The Great Destroyer del 2005, li aveva portati allla ribalta grazie a un sound che virava verso la musica indie e lo slowcore, attraverso momenti talora graffianti, e mantanendo la loro proverbiale vena emotiva. Con il nuovo C'mon la band di Duluth torna alle origini, ammorbidisce toni e composizioni e vira a suo modo verso un aperto folk melodico di stampo americano. Il risultato è ottimo, per quanto non ci piaccia come gli ultimi lavori. Consigliatissimo comunque tanto per i neofiti, in quanto accessibilissimo, quanto per i fan di vecchia data, che continueranno ad apprezzare questi Low, che per quanto cambino raramente tradiscono.






Lulu
Lulu

(NDR: straordinariamente, non troverete questo album né alla R di Reed e né alla M di Metallica. Ci piace vedere questo disco come un qualcosa di inaccostabile alle carriere soliste di chi l'ha composto, soprattutto per il rispetto che nutriamo nei loro confronti)

Lou Reed e i Metallica insieme in un progetto sperimentale ideato dall’ex cantante dei Velvet Underground e basato sull’opera di Frank Wedekind del 1904, composta da due opere: Erdgeist (Lo spirito della terra) e Die Büchse der Pandora (Il vaso di Pandora) che vedono come protagonista le vicissitudini della giovane Lulu tra sesso e violenza.
Riguardo a quest'album si è detto di tutto e di più, i fan dei Metallica lo hanno massacrato, quelli di Lou Reed lo hanno esaltato come una geniale opera post-moderna musicale. Come già ribadito nella recensione questo lavoro non ci ha convinto, fortunatamente si vocifera che i Metallica, che quest'anno celebrano i 30 anni di attività, stiano già pensando al prossimo album. Per quanto riguarda Lou Reed consigliamo un periodo di meritato riposo, ne ha bisogno.

(per questo contributo si ringrazia sentitamente Gustav!)






Crazy Clown Time
David Lynch

Esattamente, quel David Lynch lì: messa da parte per il momento la camera da presa, il regista di Elephant Man, Eraserhead e Mulholland Drive si mette a scrivere musica. Non è la prima volta che ciò accade, la novità è semmai che questa volta, alla tenera età di 65 anni, Davidino ha fatto tutto da solo. Crazy Clown Time è anzitutto un album di parole: sussurrate, filtrate, mandate in loop, l'importante è che siano oblique, distorte, evocative e bizzarre. E dietro alle parole, non giriamoci molto intorno, c'è uno sfondo musicale che, se non è simile, quantomeno è derivativo nei confronti di ciò che l'amico Badalamenti fece della colonna sonora del suo Twin Peaks: non è ovviamente il caso del video che postiamo qua sotto, che va verso altri lidi synth pop, ma le chitarre annacquate, la ritmica prevedibile ma inesorabile - monotona, talvolta - evocano un mondo di immagini che, manco a dirlo, riportano la mente al cinema - al suo cinema -. Il risultato finale suona vicino a una colonna sonora - forse non poteva essere altrimenti - e lento, pesantissimo, infinito: non un lavoro pessimo, ma di certo poco sostenibile a causa sicuramente dei fantasmi interiori che Lynch, come sempre, vuole evocare, che lo spingono a scavare strato per strato nella psiche. La musica non è il suo talento, si vede, gli mancano l'immediatezza e il "cinismo" del mestiere, che anche nel suo peregrinare senza meta nella mente devono, pur in parte, esserci. Buono l'esperimento, ma ti preferiamo a fare film, Davidino.






E anche oggi è fatta! Alla prossima con Dalla A alla Z, lettera M!
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